Cosa si intende con il termine ADR?
Con il termine Adr si intendono, come ben noto, una serie di tecniche e procedimenti (mediazione, negoziazione, arbitrato) di risoluzione di controversie di natura legale attinenti a diritti disponibili alternative al giudizio, codifìcate dagli organi giurisdizionali pubblici.
L’idea di una risoluzione privata delle controversie alternativa alla definizione dell’autorità pubblica è antichissima, ma è soltanto nel Novecento con il moltiplicarsi dei traffici e del relativo contenzioso che si è sentita l’esigenza di attuare prima e di concretizzare poi, tali metodi di risoluzione alternativi.
Origini
L’elaborazione teorica degli ADR prende le mosse dagli studi del Prof. Nathan Rescoe Pound, insigne giurista statunitense che in un suo studio del 1916 “The Causes of Popular Dissatisfaction with the Administration of Justice“, presentato all’ American Bar Association, poneva in risalto l’inadeguatezza da parte del sistema giurisdizionale pubblico a trovare risposta ad una ampia gamma di contenziosi, ponendo in stretta relazione inoltre come sensibilizzare la società nei confronti di metodi alternativi di soluzione dei conflitti corrispondesse ad adottare un modello deflattivo dei contenziosi.
Attuata a partire dagli anni ’70 negli Stati Uniti, la pratica degli ADR sbarcò nel nostro continente, dapprima nel Regno Unito, ed in particolare in Inghilterra e nel Galles, dove già da secoli il processo del sistema di common law si suddivideva nelle due fasi Pre-Trial e di Trial. Anche nella fase processuale del Pre-Trial si riconoscono, da secoli, possibilità sconosciute ai modelli di processo continentali – potere di definire la lite prima ancora di iniziare il processo vero e proprio -.
E poiché deflazionare il carico giudiziario è obiettivo primario pubblico, si prevede che la fase di Pre Trial sia gestita sotto la rigorosa vigilanza del giudice sulle parti, le quali vengono obbligate dal magistrato a condurre trattative secondo buona fede e con proposte serie e attuabili, con eventuale sanzione sotto forma di condanna di spese processuali nei confronti della parte non ottemperante ai criteri suggeriti dal giudice, fino ad obbligare la parte a giustificarsi per la mancata adesione ad un accordo.
Introduzione degli ADR nel sistema comunitario europeo
Gli ADR vengono però introdotti dalla comunità europea con lo scopo di realizzare il mercato comune europeo favorendo la risoluzione non giudiziaria delle controversie transfrontaliere alla luce del principio della libera circolazione di beni, dei capitali e dei servizi all’interno del mercato comune.
L’adozione degli ADR è stata condivisa dal mondo giuridico anglosassone e da quello continentale, mossi da presupposti differenti, con una convergenza consistente nello snellimento delle procedure giudiziarie e nella responsabilizzazione delle parti nell’autogestione dei conflitti.
Sul piano comunitario la mediazione è il primo e, per ora, il più efficace strumento di gestione dei conflitti di tipo giuridico – garantito da tre principi: riservatezza, informalità e esecutività degli accordi – in quanto imposto da una direttiva comunitaria a tutti i Paesi membri i quali ora senza eccezione hanno nel loro ordinamento l’istituto della mediazione.
Sabrina Contino
Responsabile scientifico per la formazione